Incaricati al Settore Foulard bianchi
Roberto Ugo
Chiara Giacopuzzi
I Foulard Bianchi
La Comunità Italiana Foulards Bianchi (F.B.), settore AGESCI, nasce a Lourdes nel 1926 con l’intento di creare una Comunità di servizio verso “i malati ed i giovani a Lourdes ed ovunque nello spirito dell’Hospitalité Notre Dame de Lourdes”. Esiste un mondo della sofferenza ed un mondo dei così detti sani; i FB propongono un’integrazione delle due realtà, un superamento delle differenze e delle barriere fisiche e morali, una fusione tra gli uni e gli altri; quindi non solo una scelta di servizio ma soprattutto una scelta di vita nel quotidiano e non solo di qualche giorno all’anno. L’impegno di vivere una dimensione di servizio è fortemente personale: la Comunità dei FB ha importanza come momento di incontro, di verifica, come testimonianza, ma é il singolo che sceglie e vive la proposta di Lourdes, scoprendo il servizio non come attività occasionale, ma come strumento di crescita costante.
Vivere in questo spirito significa testimoniare la speranza “attiva” che é dentro di noi e che spetta a noi donare ai fratelli. Il foulard bianco é segno di un cristiano che sceglie di donare il proprio amore al prossimo; il prossimo, giovane, ammalato (fisicamente o moralmente o spiritualmente), emarginato, diventa così il nostro centro di interesse ed il nostro tramite con Cristo.
La Comunità Italiana Notre-Dame de Lourdes Foulards Blancs è la sezione nazionale della più vasta Comunità Internazionale (Communauté Notre-Dame de Lourdes) fondata dagli Scouts de France nel 1926.
È una Comunità di SERVIZIO, rivolta agli ammalati ed ai giovani per una interpretazione autentica e reale del messaggio di Lourdes.
Possono entrare nella Comunità tutti coloro che, facendo parte di un’Associazione Scout italiana regolarmente riconosciuta (AGESCI, MASCI, CNGEI), sia Rovers o Scolte, che Capi od Assistenti Ecclesiastici ed Adulti Scouts, dopo aver realizzato il loro primo servizio a Lourdes, intendano, dopo un periodo di noviziato, diventare Titolari, impegnandosi nei limiti delle loro possibilità a promuovere e testimoniare il messaggio di Lourdes agli ammalati ed ai giovani, nello spirito dell’Hospitalité N.D.L.
La vita dei Foulards Blancs è ispirata dalla Carta della Comunità Italiana Notre-Dame de Lourdes, che stabilisce i principi fondamentali e le norme che regolamentano l’ammissione e l’appartenenza dei Foulards Blancs alla Comunità stessa.
I Foulards Blancs sono organizzati in Comunità regionali guidate da due responsabili e da un A.E., che fanno da tramite sia con le organizzazioni dei pellegrinaggi, che con la Pattuglia Nazionale.
Foulard Bianchi
La comunità Internazionale dei Foulard Bianchi nasce a Lourdes nel 1926: l’intento degli Scouts che la fondano è quello di creare una comunità di servizio libera da qualsiasi forma di assistenzialismo. Nei sessant’anni di vita della Comunità questo spirito iniziale è stato mantenuto vivo da ogni Scout che abbia scelto di indossare il caratteristico fazzolettone bianco. La Promessa dei Foulards Bianchi è quella “di servire gli ammalati ed i giovani a Lourdes e ovunque nello spirito dell’Hospitalité Notre Dame de Lourdes”. La nostra proposta consiste in una scelta di vita e di servizio non sulla o per la sofferenza, ma verso questa ed in questa, completamente. L’impegno di vivere una dimensione di servizio è fortemente personale; la Comunità dei Foulards Bianchi infatti ha importanza come momento di incontro, di verifica, come testimonianza, ma è il singolo che sceglie e vive la proposta di Lourdes, scoprendo il servizio non occasionale, ma strumento di crescita costante. Vivere in questo spirito significa testimoniare la speranza “attiva” che è dentro di noi e che spetta a noi donare ai fratelli. Il Foulard Bianco è il segno di un cristiano che sceglie di dare il proprio amore all’altro; l’altro (giovane, ammalato, emarginato) diventa così il nostro centro di interesse ed il nostro tramite con Dio.
Lourdes
La storia di Lourdes è una storia di incontri che inizia l’11 febbraio 1858 per proseguire fino ad oggi. Tutto ha avuto inizio perché Maria ha voluto incontrare Bernadette Soubirous, una ragazzina di 14 anni povera ed ignorante, che parlava solo il dialetto locale e che era riuscita, con grandi sforzi, ad iniziare la scuola solo da pochissimo tempo per poter raggiungere il suo sogno più grande: fare la prima comunione e quindi incontrare Gesù nell’eucarestia. Da allora milioni di pellegrini affrontano il disagio del viaggio per poter incontrare Maria e tramite lei Gesù. Provate a pensare cosa significhi affrontare 10, 20, 30 ore di treno… se poi sei costretto su una barella è anche peggio. Eppure in tanti ci ritornano, tornano a trovare Maria e Gesù. Vi potreste chiedere: ma perché dover andare fin lì, non posso incontrarli ovunque, chiuso nella mia camera, durante una preghiera comunitaria, nella Chiesa della mia parrocchia? Certamente, ma Lourdes è un luogo di incontro privilegiato: lì Maria, tramite Bernadette, si è presentata a noi ed ha chiesto che lì si vada in processione. Per fare un’analogia è un po’ come incontrare un amico che ti invita a passare a trovarlo a casa sua, lo stare assieme sarà ben diverso se un giorno ti presenterai alla sua porta per trascorrere del tempo in compagnia piuttosto che continuare ad incrociarlo nella vita di tutti i giorni. Oltre a questo incontro “cercato” si devono poi aggiungere gli incontri che quotidianamente si vivono nel Santuario o durante i servizi: quelli con gli altri volontari, con i pellegrini e tra essi in particolare con chi soffre, con le persone a cui portiamo il nostro servizio. Ognuno porta con sè la propria storia, le proprie gioie e le proprie difficoltà, aiutandoci a crescere nel confronto.
Avete mai provato a trascorrere una notte in attesa, magari al freddo, o esposti ad un vento che ti penetra nelle ossa, solo per ammirare il sole nel suo sorgere? Può sembrare una cosa sciocca, ma non è facile descrivere con le parole le sensazioni che si provano in tali occasioni. Solo dopo aver provato un’esperienza simile si riesce a capire profondamente la bellezza di un’immagine usata spesso come simbologia di Dio: il Sole che sorge. Aggiungere altre motivazioni per cercare di spiegarvi perché secondo noi è bello vivere l’esperienza del pellegrinaggio a Lourdes è un po’ come cercare di spiegare la bellezza di una notte di veglia, per quante parole potremmo spendere non saprebbero mai rendere appieno la realtà che lì si vive. Non lasciatevi vincere dal timore o dalla perplessità, il Bello non ha mai fatto male a nessuno!
Comunità FB regione Triveneto
Non esiste una data che certifichi con precisione la nascita della Comunità Triveneta F. B.
Attorno ai primi anni sessanta alcuni rovers e capi della zona di Bassano del Grappa iniziarono il loro servizio a Lourdes entrando a far parte dell’allora Clan/Fuoco Des Hospitaliers NDL. In modo particolare citiamo Giuseppe Palaro (Peche) e Tommaso Tasca.
Negli stessi anni diversi rovers e capi della provincia di Vicenza partecipavano come scout in servizio ai pellegrinaggi diocesani Unitalsi.
Ci risulta, da notizie frammentarie, la presenza di alcuni FB della provincia di Padova in servizio con l’Unitalsi di Padova.
In quegli anni non esisteva una vera e propria Comunità FB nel Triveneto ma capi e rovers/scolte che individualmente compievano il loro servizio con i Pellegrinaggi sempre, però, con riferimento al citato Clan/Fuoco https://svensktapotek.net/.
Dalle esperienze di servizio con i pellegrinaggi stava maturando l’embrione della comunità Triveneta grazie ai FB Giuseppe Palaro, Gino e Paolo Egger e altri scouts che in quegli anni fecero la loro promessa come FB: Felice Cortiana, Ruggero Bassanese, Antonio Berton, Calgaro Carlo, Ferdinando Beldì.
Nel 1974, quando nacque l’AGESCI, i FB del Triveneto, come tutta la comunità Nazionale, continuarono la loro attività in forma ufficiosa in quanto il Clan/Fuoco era stato sciolto dagli scouts francesi e l’Agesci non aveva ancora ufficialmente riconosciuto la Comunità Italiana FB.
Ad una delle prime Assemblee Nazionali della nascente Comunità Nazionale FB tenutasi a Genova nel 1977, era presente Paolo Egger del Veneto.
Nel corso di quell’assemblea venne scritta la prima Carta di Comunità.
Nel 1979 Paolo Egger tentava un primo cantiere nazionale di servizio per FB e RS a Sermeola di Rubano.
Alla fine degli anni settanta Ugo Ferrarese, novizio FB, propose ai ClanFuochi veneti la partecipazione a campi estivi di servizio a Lourdes. Tale iniziativa, in collaborazione con capi scout ed FB, ebbe in grande successo ed ogni anno almeno 2/3 Clan/Fuochi aderirono a tale proposta che fu di grande interesse per la branca RS. L’esperienza si concluse nei primi anni del 2000.
Nei primi anni ottanta viene tenuta forse la prima Assemblea FB Regionale e risultò eletto Responsabile regionale Franco Patuzzo di Lonigo ed AE don Antonio Corà.
Nel 1981 alcuni FB veneti. per completare e migliorare il loro servizio e rispondendo al messaggio di Lourdes effettuavano gli stages a Lourdes così da poter pronunciare il loro engagement nell’HNDL, iniziativa seguita negli anni da molti altri FB veneti.
Nel maggio 1983 all’Assemblea Nazionale di Roma la Comunità Triveneta si rese disponibile ad assumere l’incarico di Pattuglia Nazionale. Ricordiamo che l’animazione Nazionale a quel tempo era assunta da una pattuglia regionale.
Nel 1984 un nutrito gruppo FB triveneti ha partecipato, per la prima volta, al pellegrinaggio nazionale FB di Loreto.
Nel 1984 la pattuglia regionale FB guidata da Franco Patuzzo, propone ed effettua il primo cantiere di servizio FB a Castelvecchio di Valdagno con la partecipazione di R/S anche di altre regioni italiane. Il cantiere “ Le nostre vacanze” continuò per diversi anni.
Nel 1985 vennero eletti all’Assemblea di Costiggiola come responsabili regionali Felice Cortiana e Michela Egger, primo esempio di diarchia a livello FB nazionale ed AE don Gilberto Barbiero, purtroppo venuto a mancare prematuramente solo un mese dopo.
All’assemblea Nazionale di Assisi del 1987 il triveneto assumeva nuovamente la responsabilità di animazione della Comunità Nazionale con Felice Cortiana, Mino Serafin, Sergio Dal Lago e AE nazionale don Emilio Pobbe.
In questi anni grazie allo stimolo sia del Cantiere di Castelvecchio che dei campi estivi di servizio a Lourdes e della presenza numerosa ed attiva in seno all’Unitalsi ed ai loro pellegrinaggi la Comunità triveneta cresceva
Nel maggio 1989 all’Assemblea di Venezia veniva riconfermata a livello nazionale le pattuglia veneta che completava il suo mandato nel 1991 a Paestum.
Nel 1993, in un momento burrascoso della comunità FB nazionale all’assemblea di Santa Marinella il veneto riprendeva la guida della Comunità Nazionale con Felice Cortiana, Gian Luigi Terragin. Fabrizio Fabris, don Max Bernardi e AE nazionale don Alcide Tovo.
Elenco dei/ delle Responsabili Regionali:
1981-1984 Franco Patuzzo
1984-1987 Felice Cortiana e Michela Egger AE don Gilberto Barbiero
1987-1988 Paolo Egger.
1988-1990 Luigi Marin AE don Antonio Corà
1990-1994 Ivano Corbioli. AE don Antonio Corà/ don Alcide Tovo
1994-1998 Ugo Ferrarese e Vittoria Vaccari.AE don Antonio Corà
1998-2001 Stefano Rossato e Francesca Marconi ed AE Don Gianni Mattiello.
2001-2007 Fabio Bortolami e Marica Contini ed AE don Gianni Mattiello.
Dal 2007 ad oggi Andrea Remelli e Virginia Soso AE don Gianni Mattiello che dal 2000 è stato AE Nazionale con nomina della CEI.
Va ricordato come gli FB veneti abbiano dato un grande contributo a livello nazionale ed in particolare in eventi legati ed organizzati dall’Agesci, si ricorda in proposito la preparazione e la gestione di stand informativi (su esplicita richiesta della pattuglia nazionale FB e dell’Agesci) dell’attività FB:
1986 Route nazionale branca R/S ai Piani di Pezza
1991 Servizio con gli ammalati in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II alla diocesi di Vicenza
1996 Incontro nazionale FB/RS per il settantesimo della Comunità FB a Roma con udienza del Santo Padre Giovanni Paolo II a Castelgandolfo.
1997 Route Nazionale Comunità Capi ai Piani di Verteglia.
A queste attività va aggiunto la presenza a numerose Assemblee Regionali come FB.
Dal 2000 la comunità è impegnata particolarmente con cantieri e botteghe per la branca R/S
Da sottolineare che una delle due assemblee annuali della Comunità è dedicata alla crescita spirituale, ricordiamo gli incontri a Isola con Padre Pilastro, a Costabissara con P. Paolo Andreini, e più recentemente i pellegrinaggi a Roma per l’anno Santo, al Santuario della Madonna della Corona, a Sanzeno e San Romedio, ed a Nevers.
Dagli anni ottanta la Comunità è sempre stata presente sia alle Assemblee Nazionali che ai pellegrinaggi a Loreto.
Queste notizie sono state scritte da Felice Cortiana e Gianluigi Terragin, il 20 Aprile 2009.