Marco Padovani

Marco Padovani era un ragazzo veronese. La sua vicenda racconta una tragedia che ha stravolto la vita e la serenità di una famiglia intera, spazzata via dalla crudeltà della ‘Ndrangheta.

Il 13 dicembre 1982 Marco Padovani, figlio di un imprenditore veronese, lavoratore nell’azienda di famiglia, viene rapito e mantenuto sotto sequestro per 160 giorni.

Dopo varie vicissitudini investigative, Marco viene finalmente liberato ma probabilmente il dolore di quei lunghissimi giorni non l’ha mai abbandonato.

Dopo un anno dalla fine del sequestro, Marco Padovani si è tolto la vita. Era il 15 maggio 1985, nella casa di famiglia sul lago di Garda. Questo il suo ultimo pensiero, lasciato scritto su un biglietto:

Non credevo che l’esaurimento nervoso fosse una bestia così brutta. Vado a cercare la pace in un altro mondo, vado a Bardolino: un posto che come nessun altro mi ha dato pace (Marco Padovani, 15 maggio 1985).

Il suo nome è inserito nella lista delle vittime innocenti di mafia per iniziativa di una professoressa di Mantova che, essendo venuta a conoscenza della storia, si è subito attivata per il riconoscimento.

Pur non essendo stato ucciso per mano ndranghetista, Marco è morto a causa delle terribili atrocità che ha subito, a buon diritto la sua vicenda deve essere ricordata.

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