Fate un giro a Verona. Visitate l’Arena e il centro storico, ma poi raggiungete la biblioteca universitaria Frinzi.
Oltre a un bellissimo luogo di cultura e di silenzio, troverete una mostra fotografica – a ingresso libero e aperta tutti i giorni dalle 8.15 alle 23.45, fino all’11 maggio – che merita una visita.
“Gli scout nell’emergenza”: dal libro, scritto dal giornalista Enrico Giardini, grazie ai materiali raccolti e custoditi al Centro studi scout Luigi Brentegani di Verona, è nata infatti una mostra.
Ripercorre le tappe principali della nascita della Protezione civile in Italia, nella quale la città di Verona ha giocato un ruolo importante. E gli scout, laici e cattolici, altrettanto.
I pannelli raccontano della presenza degli scout nelle zone alluvionate del Polesine, in quelle terremotate del Belice, e poi in Friuli e Irpinia, ma raccontano anche delle tante esercitazioni svolte per imparare a essere pronti nel momento nell’emergenza.
Sono esposti anche distintivi, pubblicazioni, divise. Il tutto è completato da uno schermo sul quale scorrono le immagini della formazione e degli interventi degli anni più recenti, fino a oggi.
La mostra è stata inaugurata l’11 aprile scorso.
Fare memoria, ha spiegato la Prof. Paola Dal Toso all’inaugurazione, è necessario per poter progettare. Il senso della mostra non è solo quello di ripercorrere gli anni passati, ma anche di continuare un cammino che ci proietta in avanti.
È una responsabilità anche quella di conservare, di custodire. Perché se oggi siamo scout è perché ci siamo inseriti in una storia precedente a noi.
La Protezione civile, ha proseguito Luca Antonioli – Presidente del Centro studi scout Luigi Brentegani, editore del libro – è una delle massime espressioni dello scautismo: essere capaci, essere pronti per il bene degli altri.
Il volume, e poi la mostra, sono nati grazie al lavoro di raccolta e custodia del Centro studi e grazie all’iniziativa del socio Toni Pizzoli.
L’autore Enrico Giardini ha ripercorso in sintesi i contenuti del libro, sottolineando come la Protezione civile abbia avuto origine da una collaborazione e richieda collaborazione, e abbia saputo sviluppare non solo un saper fare, ma anche un saper essere, ascoltare, com-patire.
Ha descritto la mostra come il “Bignami” fotografico del libro.
Importante l’intervento finale di Enrico Bonato, Incaricato Protezione civile Agesci Veneto, che ha saputo traghettare i presenti dalla storia all’oggi, raccontando di una Verona che ha un centinaio di capi scout formati, pronti a partire nell’emergenza e sottolineando l’importanza della formazione e della prevenzione.
Obiettivo del Centro studi è custodire, non solo per conservare, ma per rendere fruibili i materiali di ieri a chi vive lo scautismo oggi.
La Biblioteca Frinzi offre la giusta sintesi per rendere concreto quest’obiettivo: un luogo di cultura, frequentato da giovani. Perché la strada tracciata abbia un sèguito.
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