Agesci Veneto torna a San Felice per la commemorazione del sisma

Il Comune di San Felice sul Panaro (Mo) ha organizzato, in occasione dei primi tre anni dal sisma che ha colpito l’Emilia, un evento commemorativo a cui sono stati invitati tutti i volontari e le istituzioni che hanno partecipato all’emergenza post-terremoto nel 2012.

Non poteva ovviamente mancare l’Agesci Veneto, con il suo settore PC, che nei lunghi mesi successivi alla scossa del 20 maggio 2012 ha coordinato alcuni servizi, tra cui la segreteria e l’animazione, all’interno del campo gestito dalla Regione Veneto proprio a San Felice.

Riportiamo una testimonianza dei nostri volontari che lo scorso 23 maggio hanno partecipato all’evento, scesi in Emilia con lo stesso spirito che li ha contraddistinti tre anni fa nel servizio in tendopoli.

Storia e memoria

Avevo in cuore di tornare a S. Felice per vedere quanto la gente aveva fatto dopo la nostra partenza, e ne ho avuto occasione. È stata un’occasione particolare dove il Comune ha voluto ringraziare ancora una volta chi, nel momento del bisogno, aveva saputo porgere una mano affinché quelle persone potessero ritornare in piedi e a camminare con le proprie forze. Ed è proprio questo che abbiamo sentito forte noi tutti che eravamo stipati nel nuovo palazzetto, nel nuovo quartiere commerciale sorto a ridosso del centro storico, abbiamo sentito la riconoscenza di una popolazione, della gente che abbiamo incontrato e che abbiamo rincuorato e sorretto. I ricordi dei tanti che calavano il palco portavano alla mente situazioni, fatti e aneddoti che hanno costellato i giorni dell’emergenza e i volti, soprattutto dei volontari, incorniciavano sempre degli occhi umidi di emozione. L’emozione di un legame creatosi e rinnovato, di aver saputo essere loro vicini sebbene fossimo degli estranei, l’emozione della gratuità. Ci siamo ritrovati ad essere comunità in un senso che va oltre alla condivisione di un territorio. Ci siamo sentiti parte del nuovo inizio che ha salde radici nel passato di laboriosità e innovazione che questa gente ha nel cuore, nella mente e nell’anima. Ci siamo sentiti cittadini nel senso più vero del termine: nell’onore di essere parte di un luogo che in qualche modo abbiamo amato.

Gianni Giolo – Agesci Veneto ( Sq. VEN 05 – VEN 45)