L’AGESCI Veneto partecipa alle delicate operazioni di disinnesco di un ordigno bellico a Vicenza, in programma venerdì 25 aprile. Diciannove i volontari in servizio, altri 20 reperibili, pronti a intervenire, come richiesto dalla sala operativa della Regione Veneto, nella malaugurata eventualità che si verifichi la deflagrazione dell’ordigno durante le operazioni di messa in sicurezza.
Coinvolta soprattutto la zona di Vicenza Berica, dalla quale proviene la maggioranza dei volontari coinvolti, supportati dalla Pattuglia regionale Protezione Civile e dagli incaricati di Verona Est e Vicenza Piccole Dolomiti. Pronti a intervenire in caso di necessità altri capi delle zone di Vicenza Piccole Dolomiti, Vicenza Tre Valli e Mestre.
I nostri capi si occuperanno dell’accreditamento dei volontari impiegati in forze fin dalle primissime ore del mattino per favorire l’evacuazione e l’accoglienza di ben 27 mila abitanti, in un’area tra i comuni di Vicenza, Caldogno e Costabissara, che si stente nel raggio di 2,5 chilometri dal punto di ritrovamento dell’ordigno, risalente alla seconda guerra mondiale e situato in un’area limitrofa all’aeroporto Dal Molin di Vicenza.
Gli evacuati dovranno lasciare le loro case entro le 8.30 del mattino, i nostri volontari entreranno in servizio prima dell’alba.
Le operazioni di disinnesco dell’ordigno, come spiegato dalle autorità, non si prefigurano semplici, tanto da essere considerata quella del 25 aprile come una delle operazioni di questo genere più delicate mai effettuate in Europa. I numeri parlano di 350 volontari di protezione civile coinvolti, senza contare il dispiegamento imponente di forze dell’ordine ed esercito, che dovrà garantire 45 posti di blocco, 14 filtri, 7 centri di accoglienza e 67 le persone presenti in centrale operativa, denominata CDC (Centro decisionale di coordinamento). «In caso di scoppio il Cdc diventerà Ccs, Centro di coordinamento soccorsi – ha dichiarato l’ingegner Roberto Tonellato, direttore della protezione civile regionale, responsabile del piano degli interventi per assicurare la prosecuzione dell’assistenza alla popolazione e le ulteriori attività tecniche in caso che l’ordigno deflagri – governato dal prefetto e vede coinvolti prefettura, Regione, Comune e Provincia di Vicenza».
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